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  1. Giacomo Attendolo. Giacomo Attendolo o Jacopo Attendolo ( Cotignola, 28 maggio 1369 – Pescara, 4 gennaio 1424) è stato un condottiero e capitano di ventura italiano . Soprannominato Muzio (o Muzzo, da Giacomuzzo ), detto poi Sforza, lo Sforza o il Grande Sforza (quindi Muzio Attendolo Sforza ), fu conte di Cotignola, signore di Acerra ...

  2. Giacomo (Muzio) Attendolo Sforza sur une miniature du XV e siècle. Giacomo Attendolo ou Muzio Attendolo ou Mazio Sforza, de son vrai nom Giacomuzzo Attendolo, né le 28 mai 1369 à Cotignola, dans la province de Ravenne en Émilie-Romagne (), et mort le 4 janvier 1424 à Pescara, dans les Abruzzes, était un militaire italien du XV e siècle, capitano di ventura, c'est-à-dire capitaine d'une ...

  3. ATTENDOLO, Muzio (Giacomuccio), detto Sforza Piero Pieri Nato a Cotignola presso Lugo di Romagna il 28 maggio 1369, da Giovanni, apparteneva a una famiglia di campagnoli relativamente agiati, che contendevano il dominio della terra ai nobili Pasolini.

  4. Muzio Attendolo Sforza. Giacomo oder Muzio Attendolo, manchmal auch Giacomuzzo (* 10. Juni 1369 in Cotignola in der Romagna; † 4. Januar 1424 im Fluss Pescara bei L’Aquila) war ein Condottiere bäuerlicher Herkunft. Er war der Sohn von Giovanni Attendolo und von Elisa, die vermutlich eine Tochter des Ugolino Petracini war.

  5. Cotignola, Ravenna, 1369 - m. presso Pescara 1424). Dopo essere stato al seguito di Boldrino da Panicale, capitano delle genti del papa, passò ad Alberico da Barbiano, poi a Francesco Broglia, quindi (1398) fu al servizio di Perugia, poi dei Visconti e infine dei Fiorentini. Battuto e fatto prigioniero dei viscontei a Casalecchio (1402 ...

  6. Quando le truppe viscontee ebbero vinto a Casalecchio le soldatesche di Firenze (26 giugno 1402), lo Sforza, fatto prigioniero e riuscito subito a liberarsi, portò in salvo i resti delle schiere disfatte. Si distinse poi nella guerra di Pisa, e riuscì a battere Agnolo della Pergola che moveva al soccorso dei Pisani (3 dicembre 1405).

  7. 28 de nov. de 2012 · Muzio Attendolo Sforza è inseguito fin sulle porte di Viterbo, ove si rifugia per la Porta di San Sisto con 1000 cavalli. Tenta di convincere a seguirlo per una sortita gli uomini di Niccolò Orsini, che se ne stanno disarmati; si fa aprire la Porta di Santa Lucia e ne esce con gli abitanti e 40/60 cavalli.