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  1. Augusto Turati (16 April 1888 – 27 August 1955) was an Italian journalist and Fascist politician. Born in Parma , after moving to Brescia as a young man, Turati worked on newspapers and became one of the editors at the liberal Provincia di Brescia ; he attended law classes, but never graduated.

  2. Augusto Turati ( Parma, 25 agosto 1888 – Roma, 27 agosto 1955) è stato un politico, dirigente sportivo e giornalista italiano . Indice. 1 Biografia. 1.1 L'esperienza bresciana. 1.2 La segreteria del PNF. 1.3 La campagna scandalistica. 1.4 Il ritorno al giornalismo e il confino. 2 Opere. 3 Onorificenze. 4 Note. 5 Bibliografia. 6 Altri progetti.

  3. Augusto Turati (16 April 1888 – 27 August 1955) was an Italian journalist and Fascist politician. Born in Parma, after moving to Brescia as a young man, Turati worked on newspapers and became one of the editors at the liberal Provincia di Brescia; he attended law classes, but never graduated.

  4. Augusto Turati (né à Parme le 16 avril 1888 et mort à Rome le 27 août 1955) est un journaliste et homme politique fasciste italien . Biographie. Né à Parme, Augusto Turati déménage jeune à Brescia 1. Il travaille dans divers journaux et devient l'un des rédacteurs en chef de journal libéral Provincia di Brescia.

  5. Biografia / Storia. Augusto Turati è stato un politico, dirigente sportivo e giornalista italiano. Nel 1920 aderisce ai fasci di combattimento e, nel 1921, al Partito nazionale fascista. Fu segretario nazionale del PNF dal 1926 al '30.

  6. Congedato nell’agosto del 1919 con il grado di capitano, tornò a lavorare per La Provincia di Brescia, di cui divenne caporedattore. Quando, nell’aprile del 1919, Alessandro Melchiori fondò il fascio bresciano, Turati sulle prime non vi aderì. Vi si iscrisse nel gennaio del 1920, assumendovi un ruolo di spicco solo verso la fine di quell ...

  7. Giornalista e uomo politico (Parma 1888 - Roma 1955). Interventista, poi sindacalista ed esponente del fascismo bresciano, nel 1926 fu nominato segretario del Partito fascista, carica che tenne sino al 1930 quando, esonerato, gli fu affidata la direzione del quotidiano La Stampa.